A 10 anni dal referendum contro la privatizzazione dei servizi pubblici, quanto ancora dobbiamo aspettare? USB in piazza a Roma sabato 12 giugno

Roma -

In occasione del decennale del referendum popolare che bocciò il processo di privatizzazione dei servizi pubblici, dell’acqua e contro l’energia nucleare, USB assieme al Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua e molte altre associazioni di scopo, torna in piazza per chiedere l’attuazione della volontà popolare che nel 2011 si espresse con un secco no allo smantellamento del carattere pubblicistico dei beni comuni e dei servizi essenziali.  

Non solo i governi che si sono succeduti hanno di volta in volta disatteso la volontà degli oltre 27 milioni di cittadini che andarono a votare, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che i provvedimenti fino ad oggi emanati sono andati in direzione esattamente opposta a quella espressa con il referendum.

Solo a Roma, nel gruppo Acea che fornisce acqua e luce a molti comuni dell’Area Metropolitana, i privati detengono il 49% delle quote societarie. E i risultati negli anni sono stati evidenti, sempre meno investimenti nell’efficientamento delle reti idriche e sempre più utili agli azionisti, a fronte di continui rincari nelle bollette degli utenti. Per non parlare del sensibile peggioramento delle condizioni di lavoro, con una graduale perdita delle importanti professionalità acquisite e un depauperamento degli aumenti salariali, sostituiti da sistemi incentivanti volti a rendere ancor più flessibili le prestazioni e gli orari di lavoro.

Per questo, anche la Federazione romana dell’Unione Sindacale di Base parteciperà alla manifestazione nazionale che si terrà il 12 giugno alle 15 a piazza dell’Esquilino e invita tutti ad unirsi alla mobilitazione, in difesa dei beni e dei servizi pubblici e di salari e condizioni di lavoro fuori dalla logica dei profitti!

 

USB Federazione di Roma