ACCORDO REGIONALE SUI LAVORATORI PRECARI DELLA SANITA' PUBBLICA

Roma -

"L’intesa della Regione Lazio sul precariato rappresenta un debole approccio al problema, rischiando di trasformare molti precari di oggi in disoccupati di domani"

 

Dopo oltre dieci anni di lavoro incerto e ricattabile, il futuro dei precari, già messo a rischio dalla prospettiva dei tagli alla spesa sanitaria, potrebbe essere oggi ulteriormente minato dal protocollo di intesa tra Regione Lazio ed i sindacati confederali.
Solo una bassa percentuale di precari del comparto attualmente in servizio potrà ottenere la riserva alle selezioni/concorsi, che peraltro le ASL potranno (e non dovranno) avviare compatibilmente con le carenze di organico e le disponibilità economiche.
"Nella realtà le dotazioni organiche delle ASL, così come sono oggi, non consentirebbero la assunzione dei precari nei numeri sbandierati dall’accordo - dichiara Sabino Venezia della RdB/CUB - e quasi nessuna Azienda Sanitaria è in pareggio di bilancio, visto anche il deficit di 10 miliardi. Cosa diversa è invece per i dirigenti (oltre 1000 su ca. 3500 precari), entrati in servizio con contratti a tempo o co.co.co., spesso grazie a conoscenze o rapporti personali, in deroga alle dotazioni organiche che evidenziano un rapporto medico/posto letto di 1/1 ".
In questo contesto il destino dei lavoratori dipendenti dalle ditte o cooperative dei servizi esternalizzati si profila ancora più compromesso.
La RdB/CUB ed i precari della Sanità, nelle more della trasformazione in delibera del protocollo di intesa sul precariato, ritengono indispensabile che la soluzione finale preveda: il blocco immediato di tutti i processi di precarizzazione/esternalizzazione dei servizi; l’adeguamento delle dotazioni organiche in misura tale da assorbire tutti i precari presenti nelle ASL; la stabilizzazione anche dei precari in servizio prima e dopo aprile 2006, data di entrata in vigore della finanziaria regionale; la cancellazione del precariato come forma di lavoro presso le Aziende Sanitarie della Regione Lazio.
A tal fine verrà presentata una formale richiesta agli Assessori competenti e alla Giunta.

Giovedì 9 novembre Regione Lazio (EUR)
Ore 10.00 PRESIDIO DI PROTESTA
CONFERENZA STAMPA Ore 11.30