Appello a tutti i Precari della P.A. per un nuovo sciopero generale e manifestazione nazionale ad ottobre 2007 a Roma

Nazionale -

Il 6 ottobre dell’anno scorso oltre 30 mila precari della Pubblica Amministrazione sono scesi in piazza a Roma per chiedere di essere assunti tutti, subito e assunti davvero.

Questa grande mobilitazione è riuscita a incidere sulle decisioni del Governo e delle maggioranze politiche a tutti i livelli al momento della definizione della legge finanziaria strappando risultati che però vanno estesi a tutti i precari non ancora stabilizzati.


Bisogna riscendere in piazza perché la finanziaria 2007 non ha dato risposte vere e per tutti gli oltre 500 mila lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni. Infatti vi sono possibilità di soluzione solo per una determinata tipologia contrattuale (i tempo determinato) e con una certa anzianità (tre anni con lo stesso contratto ), sono state stanziate di fatto risorse per sole 8000 assunzioni e vi è l’obbligatorietà alla stabilizzazione solo per gli enti verticali (ministeri, enti di parastato ecc) nei quali il numero dei precari a tempo determinato è pari al 3% dei precari di tutta la pubblica amministrazione.


Risultato?...Le Amministrazioni pubbliche a tutti i livelli e il Governo non stabilizzano i precari più precari!!!


Per Co.co.co. co.co.pro, interinali, esternalizzati ma anche per tanti tempo determinato, per i quali non vi sono risorse, la prospettiva offerta da questo Governo e dalle Amministrazioni pubbliche rimane quella della precarietà se non del licenziamento per mancata proroga o per l’avvio di concorsi esterni senza riserve o riconoscimento adeguato dei titoli di servizio. Inoltre per gli LSU, dopo dieci anni di precariato a nero, si ripropone la solita tiritera della mancanza di fondi per le assunzioni e delle poroghe senza fine e senza diritto alla pensione
Le Amministrazioni autonome come Enti Locali (regioni, province e comuni) e ASL, (ma anche le Università e Enti di Ricerca) avendo ampia facoltà di stabilizzare o meno i precari non hanno fatto atti concreti nemmeno per i tempo determinato ma anzi hanno operato, in tantissimi casi, nella direzione del licenziamento a fine proroga di migliaia di precari e stanno alimentando una assurda guerra tra poveri e cioè tra precari, vincitori di concorsi e disoccupati aggiungendo il danno alla beffa.


I sindacati CGIL, CISL e Uil continuano a sostenere le politiche di questo governo e a mantenere basso il livello di mobilitazione dei lavoratori, illudono i precari con i protocolli d’intesa farsa e provano a sfruttare le mobilitazioni autorganizzate e di base dei Lavoratori per mettersi in prima fila nei tavoli di trattativa, pur essendo i principali artefici di tutte le leggi e gli accordi che in questi anni hanno consentito di sostituire il lavoro precario a quello stabile, solo per fare tessere e continuare a salvaguardare gli interessi del ceto politico "amico" e degli appaltatori pubblici.


Se il Governo pensa di aver liquidato la "pratica precarietà" con la circolare attuativa dei commi 519 e 520 sbaglia di grosso!

 

 

METTETEVELO IN TESTA, I PRECARI NON MOLLANO!
I precari del pubblico impiego riscendono in piazza!

 

I lavoratori precari, ad un anno dalle elezioni che hanno consentito all’attuale governo di essere eletto, pretendono il mantenimento delle promesse fatte. Le chiacchiere non servono più, è il momento dei fatti!


- Si deve aprire subito la discussione sul comma 417 e seguenti, frutto delle grandi mobilitazioni dei lavoratori precari che hanno caratterizzato lo scorso autunno, mettendo subito sul tavolo tutte le risorse necessarie e a favore della stabilizzazione di tutte le tipologie di lavoro precario.


- Si devono avviare immediatamente le procedure per allargare il diritto di voto a tutti i lavoratori precari del pubblico impiego, indipendentemente dalla forma contrattuale, già dalle prossime elezioni RSU.


- Nel prossimo DPEF devono essere previste deroghe e risorse per la stabilizzazione di tutti i precari (anche co.co.co., interinali, lsu, esternalizzati, ecc.) adeguate al numero di lavoratori che opera nella P.A. e non le briciole che ha stanziato l’ultima finanziaria.


La lotta e la mobilitazione compatta e unitaria di tutti i precari e gli esternalizzati è la strada obbligata per non farsi relegare nuovamente nella paura e nell’anonimato.


La Cub/RdB rilancia una grossa mobilitazione unitaria e nazionale in autunno e chiede a tutti i precari di aderire a questo appello e fare tutti gli sforzi necessari perché anche questa manifestazione sia grande e partecipata, come e di più di quella del 6 ottobre 2006 perché solo così si può costringere il governo e la politica a dare risposte vere:


> Per stanziare risorse consistenti, attraverso una piena disponibilità dei c.d. "fondi dormienti" e il taglio dei costi della politica e delle spese militari


> derogare alla regola del pubblico concorso con una sanatoria generalizzata per tutti i precari


> per bloccare ogni ulteriore forma di precariato (abrogazione della legge trentatreu)


> per avviare un processo di reinternalizzazione dei servizi e assorbimento diretto nelle Amministrazioni pubbliche anche dei lavoratori in appalto o in somministrazione.

 

RISCENDIAMO IN PIAZZA PER ESSERE
ASSUNTI TUTTI! ASSUNTIDAVVERO!