Art. 18: L'AMMINISTRAZIONE SI AFFIDA ALL'ALCHIMIA

Roma -

Mutamento di mansioni per parziale inidoneità psicofisica

 

 

 

 

 

La scorsa settimana si è svolta la riunione del tavolo tecnico sull'articolo 18 del CCNL concernente il mutamento di mansioni per parziale inidoneità psicofisica, durante la quale sono emerse alcune tematiche da affrontare le cui soluzioni, presentate dall'amministrazione, meritano una seria riflessione.

Una riguarda il compito dell'Ufficio Sanitario al quale dovrebbe essere attribuito quello di individuare tre fasce di inidoneità. A seconda della gravità di questa, si dovrà determinare il carico di lavoro che il personale interessato potrà sostenere, in base a ciò i comandi avranno il compito di individuare quei posti, all'interno della sede, compatibili con le indicazioni ricevute.

Questa posizione potrebbe trovarci d'accordo poiché è nostra intenzione lasciare al territorio la facoltà di definire la miglior collocazione possibile, tenuto conto delle peculiarità della sede; di fatti la stessa mansione, ad esempio il magazzino caricamenti, può comportare un carico di lavoro che si diversifica da comando a comando.

L'altra invece riguarda la conseguente diminuzione del personale preposto al soccorso tecnico urgente. La necessaria compensazione, secondo noi dovrebbe realizzarsi innanzi tutto attraverso nuove assunzioni.

Sebbene i dati fornitici dall'amministrazione sul personale transitato al supporto tecnico e quello dispensato (andato in pensione) riguardanti gli ultimi cinque anni si attestino intorno ad una cifra modesta (alcune decine di unità) i timori di un incremento della stessa hanno prodotto un'idea malsana, quella cioè di porre una percentuale di sbarramento atta a frenare l'"emorragia".

In pratica una sede potrà disporre di un numero chiuso di posti per i parzialmente inidonei. A questo punto l’ovvio quesito che si pone è: quale destino potrà toccare agli eventuali eccedenti? Una parolina, a questo punto si è liberata nell’aria. Mobilità.

Su questo siamo stati in totale disaccordo, il personale si troverebbe così a dover sostenere un doppio disagio. Come si può pensare di accollare il disagio del pendolarismo a persone già colpite nella salute?

In realtà l’amministrazione non sa trovare soluzioni ed è ovvio che senza carburante nessuna macchina può funzionare, le alchimie è bene lasciarle al loro periodo storico. Nell’era moderna la soluzione non potrà che passare attraverso l’incremento organico, pena lo sfacelo del Corpo e del servizio reso alla popolazione, a meno che questo non sia il reale obbiettivo.

Si è convenuto di aggiornare la riunione dopo le elezioni R.S.U.

ed è ovvio che il risultato peserà anche su questo tavolo.

Pensiamoci tutti.