Braccianti Piemonte, USB avvia il confronto con il prefetto di Cuneo

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Dopo l’incontro avuto con il sindaco di Saluzzo il 22 luglio, il 26 una delegazione di USB ha avuto un incontro con il prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, per proseguire un dialogo con le istituzioni finalizzato a risolvere l’annosa situazione che a tutt’oggi vede decine di lavoratori immigrati, nelle campagne cuneesi per fare i braccianti agricoli, accampati sul territorio senza un posto per dormire.

Alla richiesta di USB di individuare assieme ai Comuni interessati e alle associazioni dei datori provvedimenti che permettano di evitare che puntualmente in ogni stagione agricola debbano verificarsi simili fenomeni, il Prefetto ha dato la disponibilità ad aprire una discussione al rientro dalle ferie nel mese di agosto, analizzando proposte di USB e le disponibilità di sindaci e associazioni.

In particolare, USB sostiene che i molti fondi di finanziamento provenienti da Fondazioni, dal Ministero dell’Interno, Regione e Comuni, devono essere utilizzati per infrastrutture solide, e non solo come sta accadendo, per finanziare manovre unicamente assistenziali. Gli stessi protocolli da loro sottoscritti nel 2020 e 2021, almeno nelle loro parti attuative vanno modificati, per risolvere le problematiche abitative e sanitarie esistenti.

USB ha sostenuto che alla partenza di ogni stagione agricola si debba prevedere il numero di lavoratori stagionali necessari, così da emanare un piano di accoglienza abitativa, sanitaria e di trasporto che con l’impegno concreto di tutte le istituzioni e delle associazioni datoriali garantisca collocazioni dignitose anche ai lavoratori in cerca di lavoro.

Il Prefetto ha ammesso che i protocolli in essere possono essere adattati a progetti che dovessero emergere, cercando forme alternative che prevedano l’individuazione di fabbricati in disuso da utilizzarsi, così come attuato in altre realtà territoriali, con forme di co-housing o con locazioni convenzionate.

Un ultimo problema evidenziato da USB, che il Prefetto si è impegnata ad affrontare, è la regolarizzazione anagrafica di molti lavoratori, che si trovano impossibilitati a sottoscrivere contratti di lavoro, non avendo una residenza anagrafica sul territorio.

USB si impegnerà a sensibilizzare questi lavoratori sugli strumenti di integrazione anagrafica messi in campo dai Comuni, ma solo nel momento in cui questi strumenti daranno loro la garanzia che non siano penalizzati dai datori di lavoro nel momento in cui li utilizzano; nell’attuale situazione è infatti chiaro che molti lavoratori sono titubanti nel regolarizzare la loro situazione, perché facendolo rischierebbero di vedersi negato il lavoro irregolare propostogli da caporali e da imprenditori senza scrupoli.

USB vigilerà svolgendo il proprio ruolo sindacale per impedire irregolarità retributive e contrattuali.

L’incontro è terminato con l’impegno di USB di sottoporre soluzioni frutto di un confronto con i lavoratori e con l’impegno del Prefetto ad esaminarli congiuntamente ai sindaci e alle associazioni di categoria in tempi ragionevolmente brevi (entro la fine di agosto).

Coordinamento lavoro agricolo, Fds. USB – Reg. Piemonte