Contratto firmato. RdB non firmano. Ecco la nostra nota a verbale

Roma -

L’accordo sul Biennio Economico 2004-2005 del Comparto Agenzie Fiscali, restando rigidamente all’interno della logica dell’Accordo di Maggio 2005, nelle decorrenze e negli importi, risulta assolutamente insufficiente per il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori che rappresentiamo.

Spezzettare l’importo dell’incremento su tre rate, di cui una con decorrenza posteriore alla scadenza del contratto stesso, significa assecondare la tendenza a “bruciare” un biennio economico.

Inoltre, il fatto che parte degli aumenti non sia in busta paga, bensì nella produttività, è inaccettabile. In particolare in un comparto dove la voce produttività ha già una notevolissima incidenza sul salario complessivo.

Il conteggio degli incrementi, poi, è stato effettuato su un livello intermedio tra il b3 (attuale II Area, Fascia Economica 3) e il C1 (attuale III Area, Fascia Economica 1), anziché, sul livello b3, come da richiesta di tutti i sindacati e dei lavoratori delle Agenzie. Questo fa si che il, già esiguo, aumento venga a ridursi ulteriormente… come ulteriormente verrà falcidiato in sede di conguaglio fiscale a causa dell’effetto “no tax area” che già abbiamo avuto modo di constatare con lo scorso contratto.

Inoltre, la norma, ingiusta e odiosa, della detrazione dell’indennità di agenzia in caso di malattie brevi, afferisce a diritti di base dei lavoratori.

Una norma “punitiva” in materie di assenze brevi ha caratteristiche esclusivamente vessatorie, visto che, trattando i lavoratori come irresponsabili, tende a privarli della loro dignità, soprattutto dopo che nella stesura del contratto precedente si era preso impegno reciproco a modificare questa norma, dopo che dai posti di lavoro tale istanza è stata sollevata con forza e convinzione, un accordo che non elimini la “tassa sulla malattia”, ma che, anzi, burlescamente, reiteri l’impegno reciproco alla modifica, procrastinandolo nuovamente al prossimo contratto.

Infine, è auspicabile, in quanto elementare norma di democrazia sindacale, che gli accordi vengano sottoposti a referendum confermativo dei lavoratori prima di una sottoscrizione definitiva.

Per questi motivi la nostra organizzazione sindacale non sottoscrive l’accordo.

Roma, 8 giugno 2006

 


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