Dopo 25 mesi arriva finalmente la firma di un Contratto nazionale...già scaduto!

Roma -

(Volantino sul CCNL)

In basso puoi invece visualizzare il volantone pdf (4 pagine colori) o scaricarlo zippato

In ritardo anche sui saldi di fine stagione, il 22 gennaio, è stato firmato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro; la parte economica (2002-2003) è già scaduta!
Questo significa che per oltre due anni i lavoratori degli enti locali hanno visto i loro salari fermi al contratto 1999-2001.
Ora la palla passa alle Amministrazioni che debbono applicare gli "aumenti"; esigiamo subito il pagamento degli arretrati nella busta paga di Febbraio 2004.
L'importo è mediamente di 1100 –1200 Euro e, per un mese, ci sentiremo tutti più ricchi, dimenticando che la consistenza della cifra è legata unicamente al fatto che questi soldi (pochi!) sono stati incamerati per 2 anni nelle casse di Tremonti risparmiando sulla pelle dei lavoratori.
Poi dal mese di Marzo 2004 ricominceremo a fare i conti veri e ci accorgeremo che gli aumenti reali ammontano a poche decine di euro!
Quindi riprenderà la vita quotidiana, la corsa alle economie ed ai tagli nei bilanci familiari.
Il giudizio sul Contratto lo abbiamo già espresso a più riprese, e chi ha voluto capire ha capito, chi non ha rendite di posizione o entrate diverse sa che le nostre retribuzioni sono all’osso, come ormai comincia a trapelare anche dalle indagini ufficiali sul carovita, sull'inflazione, sulle nuove povertà.
Ci hanno detto e ci diranno che il contratto recupera quello perso con l’inflazione! Ma di quale inflazione parlano, della loro, o di quella che misuriamo ogni giorno sulla nostra pelle andando a fare la spesa, dove verifichiamo che con gli stessi soldi, nonostante la rincorsa a promozioni e tre per due, il carrello è sempre più vuoto?
Non ci siamo fatti incantare dagli imbonitori complici e non ci faremo incantare da facili promesse di progressioni e salario accessorio per tutti, la cassa è stata svuotata, ed ancora una volta gli amministratori pubblici vorranno riempirla risparmiando sulle nostre retribuzioni.
La questione salariale, cioè il diritto ad una retribuzione dignitosa, oggi più che mai chiama in causa l'accordo del 1993 sottoscritto fra Cgil,Cisl,Uil e Governo sulla politica dei redditi, che ha imposto grandi sacrifici ai lavoratori, mentre ha prodotto aumenti vertiginosi per i dirigenti.
Il nuovo contratto poi incrementa i vantaggiosi compensi per le cosiddette posizioni organizzative, creando una divisione ancora più netta tra lavoratori della stessa categoria (alcuni potranno addirittura raddoppiare lo stipendio!).
Questo accordo deve essere cancellato attraverso una contrattazione integrativa che riequilibri le disparità economiche tra le categorie, riduca i margini di discrezionalità dei dirigenti nell'attribuzione dei compensi, aumenti le possibilità di miglioramento professionale e ristabilisca meccanismi certi ed automatici di adeguamento dei salari all?inflazione reale.

Esigiamo l'immediato pagamento degli arretrati!

Pretendiamo recuperi salariali reali e aumenti veri!

Chiediamo dignità e diritti, esigiamo progressioni verticali per tutti!

Chiediamo che le amministrazioni trovino

nuove risorse per finanziare il fondo!

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