I RETTORI SI LAMENTANO, I CONFEDERALI FINGONO.....

Roma -

I lavoratori, dimenticati e presi in giro,

hanno finalmente una voce nuova per farsi sentire!

La politica, sempre più di Palazzo, sempre meno dei lavoratori.

Il presunto accordo tra Governo e CGIL/CISL/UIL per garantire il rispetto dei tempi contrattuali (cioè l’apertura dei rinnovi contrattuali entro il 2007 del CCNL scaduto il 31 dicembre 2005 ...!) è ancora di là da essere verificato e comunque resta già sul piatto un dato di fatto preoccupante: i soliti confederal/concertativi hanno già regalato al loro governo amico un (primo, ma non ultimo…) sostanzioso sconto sugli “aumenti contrattuali”, che per il 2006-2007 saranno di 90 euro lordi medi mensili (per l’Università meno di 80 euro, se tutto va “bene”...), con il salto definitivo del primo biennio economico del futuro Contratto Nazionale. Loro, però, si ripagano con lo scippo del nostro TFS!

Altro che “conquista” e “risultati positivi dell’azione sindacale unitaria” vantata da CGIL/CISL/UIL…! Gli “aumenti” del 2006 e del 2007 saranno infatti pagati a partire dal 2008!

È di questi giorni la notizia di un “dicembre caldo confederale”, con annessi e connessi, forse per far dimenticare il riuscitissimo Sciopero Generale del 17 novembre scorso del sindacalismo di base, forse per dare una mano ai capataz concertativi della Scuola, laddove il Governo massacra con tagli agli organici proprio quando i lavoratori sono chiamati a rinnovare le RSU della Scuola.

In questo quadro di complici inerzie e di spostamento dell’iniziativa sindacale sul piano della rappresentazione mediatica di un finto conflitto tra Governo e confederali, pesa infatti l’ipoteca della mobilitazione unitaria e riuscitissima del sindacalismo di base sulla questione del salario e del precariato

Produciamo sviluppo, trattateci da imprese”. Così parlò la CRUI al Sottosegretario…

La CRUI ha appena approvato una mozione in cui percorre punto per punto le mancate risposte del Governo sulla questione dei tagli all’Università. Al primo punto, “ovviamente”, la ventilata riduzione del 30% (prima si parlava del 50%...) degli scatti stipendiali dei docenti.

Manca, ancora una volta e per l’ennesima volta, un richiamo al blocco dei rinnovi contrattuali determinati dal congelamento del salario accessorio ai valori del 2004 (sic!); manca ancora una volta qualsiasi accenno alla questione del precariato “non docente” e degli organici “non docenti” insufficienti a reggere il (folle) proposito di accentuare la concorrenza tra gli atenei; manca infine qualsiasi attenzione al fatto che il personale universitario è per l’ennesima volta senza contratto nazionale.

Del resto, oltre la loro stessa mancanza di sensibilità per le sorti del personale T.A. (non hanno nemmeno iniziato a discutere sull’Atto di Indirizzo, atto propedeutico necessario per l’apertura di contrattazione per il nuovo CCNL), non hanno invece alcun timore e più nessuna vergogna a mostrarsi per ciò a cui aspirano essere considerati: i nuovi “Imprenditori”!

Illuminante, al proposito, la lettura dell’articolo riportato sul “Quotidiano Nazionale” di lunedì 27 novembre (disponibile sul nostro sito www.universita.rdbcub.it ), in cui rivendicano apertamente la loro volontà di essere considerati alla pari delle “imprese”. Non gli bastano, insomma, i lauti “scatti stipendiali automatici” (ben superiori agli striminziti tassi di inflazione programmata che stentamente siamo costretti ad inseguire nei nostri contratti “plebei”…); adesso vogliono anche i “profitti” d’impresa.

e dell’impresa alla “italiana”, ovvero con i profitti privati ed i rischi e costi a carico dello Stato!

Il governo “amico” anche – e soprattutto – dei Rettori ha il potere di far cadere anche gli ultimi veli di decenza. Invitiamo a leggere i nomi dei rettori che si esprimono con tale schiettezza: sono di provata fede prodiana. È, in poche parole, la “cordata” più “amica” dell’attuale governo di centro-sinistra.

 

Alleanza con le Fondazioni!” Così rispose il Sottosegretario.

A sì tanto garbata e “amichevole” richiesta dei rettori il sottosegretario Nando dalla Chiesa cosa avrà dunque risposto…? Forse che sarebbe stato meglio contenere tanta sfrontatezza? Forse che la ragione sociale dell’Università è di produrre Conoscenza, e non profitti? Forse che lo strapotere baronale ha già raggiunto vette che nessun altro potere – pure elevato – ha mai raggiunto? Che gli atenei sono diventati degli “stati autonomi” ormai privi di regole e controllo? Che il loro potere, la loro arroganza ed impunità è addirittura superiore a quella dei governatori delle Regioni? Forse che…?

Avrebbe potuto, e dovuto, porre tutta una serie di interrogativi ai rettori, il sottosegretario.

E invece… si è affannato a ricercare il dialogo e l’alleanza con un altro “potere forte”: le Fondazioni bancarie! Ad esse si richiede la collaborazione per il rilancio dell’Univesità e della Ricerca!

Proprio un bel senso dello Stato, non c’è che dire…! Si chiede, insomma, la grazia al boia.

Da questa classe politica, da certi “rappresentanti sindacali concertativi”, cerchiamo dunque di guardarci e di tenerci a debita distanza. Sono una “cura” peggiore dello stesso “male”.

La forza dei lavoratori.

C’è dunque poco da sperare, e tanto da fare. Con molta attenzione e con scelte oculate, e non basate sulla cieca fiducia in “rappresentanti” truffaldini.

Guai ad affidare alle mani dei “baroni” le sorti e la rappresentanza del personale T.A universitario.

Lo possono fare giusto i loro fedeli serventi confederal/concertativi, che hanno avuto la pretesa di chiamare allo sciopero i colleghi tecnici amministrativi per difendere gli scatti (automatici) degli stipendi dei docenti.

RdB non ha certo commesso questa palese sciocchezza. Le ragioni dello Sciopero Generale del 17 Novembre erano quelle più generali della lotta alla precarietà (di Tecnici Amministrativi e Ricercatori); della contrarietà allo scippo del TFR e delle pensioni; della rivendicazione a salari dignitosi ed a servizi sociali gratuiti ed efficienti.

Tutto questo è stato compreso dai tanti lavoratori – universitari e non – che hanno aderito in massa allo sciopero ed alle manifestazioni del sindacalismo di base. Loro lo hanno capito.

Stentano a comprendere le ragioni di tanta coscienza ed effervescenza solo i bonzi concertativi.


I contorcimenti confederali…

…valgono giusto per confermare ancora una volta che non c’è futuro per un sindacato subalterno al governo “amico”!

La crisi in casa CGIL, in cui le anime più concertative ed amiche del governo si stanno scontrando con le componenti più vicine al mondo reale dei lavoratori, conferma infine la nostra analisi: non può esistere un sindacato davvero rispettoso delle istanze dei lavoratori se questi resta all’interno di una subordinazione politica – e partitica – del quadro governativo.

O si sta col Governo (e coi padroni e coi rettori), o si sta con i lavoratori.

La scelta di RdB è nota da sempre. È nata per tutelare e rappresentare i lavoratori, e non ha governi, né rettori “amici”. Di qualunque colore essi siano!

Il futuro, prossimo venturo…

Nel prossimo rinnovo del Contratto Nazionale i Rettori dovranno comunque fare i conti con LA rappresentanza reale dei lavoratori universitari. Al tavolo di trattativa non ci saranno solo i loro “amichetti” CGIL/CISL/UIL e i cosiddetti “autonomi” di Cisal e Snals.

Sarà infatti presente anche RdB, e ci sarà sulla base di una piattaforma rivendicativa che in queste settimane si sta costruendo nel confronto con i lavoratori!

e l’immediato presente.

Ai lavoratori chiediamo ora di darci forza partecipando alle assemblee di consultazione sulla Piattaforma e sostenendo tutte le iniziative, a partire dal voto per la nostra candidata al CUN, Antonella Zago, per rafforzare e qualificare la nostra iniziativa sindacale, e iscrivendosi a RdB!

Passa dalla tua parte !

Sostieni la RdB! Iscriviti alla RdB!

Al CUN vota ANTONELLA ZAGO!


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