I VIGILI DEL FUOCO INFIAMMATI COME MAI ERA SUCCESSO IN PASSATO!!

Salerno -

Comunicato RdB-Cub VVF regione Campania

 

 

Le azioni di sciopero messe in campo a contestazione di una legge delega la 252/04 che prevede la riforma del rapporto di lavoro dei vigili del fuoco così come proposta, hanno messo più che mai in crisi l’amministrazione rappresentata dal capo dipartimento prefetto Mario Morcone (un uomo del sud come ama definirsi) e da un organizzazione sindacale sempre di più al servizio dei padroni.

E’ il caso di dire che a costoro non sono andate giù la forte mobilitazione e lo sciopero che i lavoratori del corpo nazionale dei vigili del fuoco sono stati capaci di mettere in campo su tutto il territorio nazionale ed in particolare la giornata della verità: 1 luglio 2005 sciopero generale di categoria dove secondo i dati forniti alla scrivente direttamente dai comandi provinciali, ha scioperato oltre il 75% dei lavoratori.

Ebbene allo scopo di favorire il disegno di legge, per la serie ‘’mai domi’’ anche di fronte all’evidenza dei fatti non hanno esitato, dimostrando di essere a corto di argomentazioni e dimostrando soprattutto un accanimento ed una debolezza politico sindacale, con l’intento di far credere ad uno sciopero di minoranza hanno pubblicato sul sito ufficiale dell’amministrazione i dati di uno sciopero artatamente falsati nelle percentuali.

La nostra risposta è quella che hanno dato i lavoratori NO! AI DECRETI ATTUATIVI L.252/04

I vigili del fuoco non vogliono sottostare ad un ritorno al passato fatto di gerarchie, la contestazione ai decreti attuativi della legge 252/04 dimostrata dalla grande partecipazione sia nelle manifestazioni di piazza: Milano 22 giugno 2005 – Palermo 24 giugno 2005 – Napoli 29 giugno 2005 che nella storica giornata del 1 luglio 2005 rinnova a voce ancora più alta la richiesta di un ordinamento professionale che sia confacente alla categoria ed è per questo che invitiamo il Ministro dell’interno ad aprire un tavolo per ristabilire quali siano i diritti sindacali ed il ruolo che il sindacato deve svolgere in questo ministero.

Lo stato confusionale in cui regna la categoria a seguito di questi tentativi e soprattutto ad una prima trasformazione, già perpetrata a danno del Corpo nazionale, nel momento in cui non gli è stato riconosciuto un ruolo centrale come braccio operativo alle dirette dipendenze della presidenza del consiglio dei ministri nella protezione civile in seguito ai provvedimenti adottati dal precedente governo di centrosinistra con l’allora ministro dell’interno Bianco: la D.G.S.A.P.C. direzione generale dei servizi antincendi e della protezione civile (che ci fu scippata) diventò quello che oggi siamo: dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile.

Di riflesso ne soffrono i Comandi provinciali che vivono conflitti di competenze, dovuti ad una gestione generale che subisce i tagli del governo che in particolare ha rivolto le proprie attenzione allo smantellamento della pubblica amministrazione e di conseguenza blocco delle assunzioni, ovvero assunzioni con il contagocce ed in particolare si propone di coprire il territorio nazionale con personale volontario risparmiando in termini occupazionali.

Tutto questo ha determinato,oramai la cronica carenza di organico, che, con la corsa verso le specializzazioni vecchie e nuove (alcune consegnateci dai nuovi compiti di difesa civile come la NBCR) altre come il SAF ed il soccorso di superficie richiedono sacrifici al personale in quanto oltre a dover addestrarsi di turno libero, vivono i disagi di un’organico insufficiente per la composizione degli equipaggi d’intervento nei turni ordinari.

Così può accadere che la carenza d’organico dettata dai recuperi ore, perché di straordinari neanche a parlarne,si ripercuote sul personale operativo in termini di godimento di ferie e di permessi oppure che in questo stato confusionale qualche dirigente pensi bene di vendere il soccorso a chi se lo può permettere vedi il caso di Salerno che dietro compenso ha stipulato un accordo con il Comune di Pollica (Bandiera blù) dislocando una moto d’acqua con due operatori di turno libero che dietro retribuzione delle ore straordinarie pagate dai cittadini di Pollica offrono il soccorso pubblico ad un Ente locale sottraendolo ai cittadini che pagano le tasse per di più in una provincia come quella di Salerno che conta circa 200 chilometri di fascia costiera tra le più belle e le più insidiose in termini di pericolosità per l’elevato affollamento di persone e traffico da diporto in special modo nel periodo estivo e pertanto non è possibile mostrare orizzonti così restrittivi e riduttivi in termini di uomini e mezzi che sicuramente in questo contesto sono insufficienti per poter immaginare un soccorso a mare che possa coprire tutto il territorio, la cui gestione, oltretutto, compete alle capitanerie di porto.

Il soccorso è un diritto di tutti! O almeno, dovrebbe esserlo. Pertanto riteniamo che, la salvaguardia della vita umana non sia prerogativa di chi se lo possa permettere perché dotato di mezzi economici, bandiere ed aggiungiamo sangue blu e quindi le poche risorse in termini di uomini e mezzi vanno sicuramente indirizzate la dove riteniamo vi sia più necessità come ad esempio la fascia costiera tra Agropoli e Salerno che ogni anno paga un grosso tributo in termini di vite umane, utilizzando personale in integrazione per sopperire all’utilizzo di quello impegnato in tale compito nei turni ordinari, più se ne impiegano più zone di costa si possono coprire con pari opportunità per tutto il personale, considerando che oramai le risorse per la campagna A.I.B. sono destinate ad associazioni di volontariato almeno così sono definite, e non impegnano più in turno libero il personale del Comando di Salerno.

Immaginando la disponibilità a rendere questo servizio da parte dell’amministrazione centrale riteniamo giunto il momento, nel rispetto delle corrette relazioni sindacali, di tirare le somme e stabilire il reale rapporto di forze sul territorio per poter rendere ai cittadini che pagano le tasse un soccorso efficace professionale in tempi utili su tutto il territorio nazionale e non solo ai cittadini che hanno la bandiera blù.