INCONTRO DAMIANO-NICOLAIS: DI FRONTE ALLE DIFFICOLTA' TECNICHE IL GOVERNO RILANCIA PREVIDENZA INTEGRATIVA E SCIPPO DEL TFR

Roma -

Sul precariato non servono dichiarazioni d’intenti ma una sanatoria legislativa

Se di fronte alle difficoltà tecniche della fusione fra INPS e INPDAP il governo annuncia una battuta d’arresto, continua tuttavia a rimarcare il presunto risparmio che deriverebbe da questa operazione. Eppure non prende in considerazione il problema cruciale costituito dai circa 50 enti previdenziali minori ancora esistenti – ciascuno con i propri organismi di gestione – il cui accorpamento non presenterebbe problemi di natura tecnica ma squisitamente politica.
Il rilancio della previdenza integrativa viene assicurato con stanziamenti nella prossima finanziaria per garantire il decollo dei fondi pensione per Ministeri e Parastato. A questo proposito Le RdB ribadiscono la priorità di un sistema previdenziale pubblico, solidale, universale e sottolineano che si impegneranno per iniziative di contrasto allo scippo del TFR e allo scandaloso meccanismo del silenzio-assenso sul TFR.
Per le RdB/CUB, le dichiarazioni rilasciate dai Ministri Damiano e Nicolais danno il senso di come il governo non abbia reali intenzioni di risolvere il problema del precariato nel Pubblico Impiego. Infatti dire che va eliminato il blocco del turn-over è affermare una "banalità" che non risolve e non esaurisce il problema.
Serve invece un immediato intervento normativo di sanatoria programmata e generalizzata, come quello elaborato dalle RdB e già presentato al Senato e alla Camera, che rappresenta un concreto strumento per la stabilizzazione di tutti i precari della PA
e non solo di quelli a costo zero (come i tempi determinati e i Contratti di Formazione Lavoro).
Su questi temi le RdB-PI incalzeranno il governo per evitare soluzioni parziali o penalizzanti per i lavoratori, e riaffermano lo sciopero nazionale dei precari della PA per il 6 ottobre, e la necessità dello sciopero generale contro una legge finanziaria che si prefigura di "lacrime e sangue".

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Per dare una risposta concreta al crescente Precariato nella pubblica amministrazione non ci si deve spremere troppo le meningi!
Serve una legge di sanatoria programmata e generalizzata, una nuova 285.
Confermato per il 6 OTTOBRE lo sciopero e la Manifestazione Nazionale a Roma dei LAVORATORI PRECARI del pubblico impiego

Per le RdB/CUB, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Nicolais danno il senso di come il Governo non abbia reali intenzioni di risolvere il problema del precariato nel pubblico impiego.
Infatti dire che va eliminato il blocco del turn-over è dire una "banalità" che non fa giustizia all’intelligenza dei Lavoratori precari e, soprattutto, non risolve e esaurisce il problema.
"Serve, invece, un immediato intervento normativo che consenta l’adeguamento delle dotazioni organiche, bloccate da anni, ai reali fabbisogni di servizio e al numero attuale di precari nelle pubbliche amministrazioni riconoscendo a questi Lavoratori il diritto maturato in anni di precariato a vedere convertiti a tempo indeterminato il proprio rapporto di lavoro e, come nel caso di lsu e cantieristi, ad uscire dall’attuale condizione di lavoro nero"- dichiara Bonvino Carmela, responsabile nazionale del settore precari delle RdB/CUB: " ci vuole una nuova legge 285. Le RdB/CUB hanno già fatto presentare in Senato e alla Camera un’articolata proposta di legge che dà un segnale concreto e fattibile da un punto di vista degli strumenti normativi. Quello che ci vuole è la reale volontà politica di invertire la politica dei precedenti Governi di tagli e esternalizzazioni che hanno causato e alimentato in questi anni il fenomeno del precariato, rivedere la logica del Pacchetto treu e mettere la soluzione del precariato di stato ai primi punti dell’agenda di governo e farlo già a partire dalla finanziaria. l punto è cosa il Governo deciderà di fare per intervenire realmente e complessivamente sul problema e i tempi stringono".
Per incalzare il Governo su questo punto ed evitare anche che le soluzioni siano parziali o tampone le RdB/CUB hanno proclamato per il 6 Ottobre uno sciopero nazionale dei Lavoratori precari del Pubblico Impiego con manifestazione nazionale a Roma per spingere il Governo e la Maggioranza a promuovere interventi legislativi per abolire sia il Pacchetto treu che la legge 30 e avviare, in tempi stretti, una sanatoria programmata e generalizzata del precariato del P.I., attraverso la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari e la reinternalizzazione dei servizi appaltati.


24 agosto 2006 - Apcom

RDB: GOVERNO IN DIFFICOLTA' RILANCIA PREVIDENZA INTEGRATIVA
I sindacati: "Per il precariato nella Pa serve sanatoria"

Roma - "Di fronte alle difficoltà tecniche il governo rilancia previdenza integrativa e scippo del Tfr. Sul precariato non servono dichiarazioni d'intenti ma una sanatoria legislativa". Lo sostengono in una nota le Rappresentanze di base che reagiscono così alle dichiarazioni di Cesare Damiano e Luigi Nicolais, ministri del Lavoro e della Funzione Pubblica, al termine dell'incontro di oggi. "Il rilancio della previdenza integrativa viene assicurato con stanziamenti nella prossima Finanziaria per garantire il decollo dei fondi pensione per Ministeri e Parastato - si legge nella nota - Le RdB ribadiscono la priorità di un sistema previdenziale pubblico e si impegneranno per iniziative di contrasto allo scippo del Tfr e allo scandaloso meccanismo del silenzio-assenso sul Tfr". "Per le RdB/CUB, - continua la nota dei sindacati - le dichiarazioni rilasciate dai ministri Damiano e Nicolais danno il senso di come il governo non abbia intenzione di risolvere il problema del precariato nel Pubblico impiego. Serve invece un immediato intervento normativo di sanatoria programmata e generalizzata". "Se di fronte alle difficoltà tecniche della fusione fra Inps e Inpdap il governo annuncia una battuta d'arresto - prosegue la nota - continua tuttavia a rimarcare il presunto risparmio che deriverebbe da questa operazione. Eppure non prende in considerazione il problema cruciale costituito dai circa 50 enti previdenziali minori ancora esistenti, il cui accorpamento non presenterebbe problemi di natura tecnica ma squisitamente politica".