LSU/LPU, la vittoria ha tanti padri, la lotta molto meno. Noi adesso pensiamo a rendere concreta la stabilizzazione
La vittoria come sempre ha molti padri e il grande risultato ottenuto nella vertenza LSU/LPU, con il superamento di alcuni vincoli assunzionali che di fatto impedivano la stabilizzazione di questi lavoratori, non fa eccezione.
Purtroppo invece la lotta che ha portato a questo risultato non ha avuto così tanti protagonisti, ma ha visto il più delle volte USB in splendida solitudine, o meglio in compagnia dei lavoratori, reclamare negli anni l’abbattimento di quei paletti che l’Unione Europea ci impone complicando la stabilizzazione degli LSU/LPU e di qualsiasi altro lavoratore precario. Una lotta complicata dalla supina accettazione di quei paletti da parte dei sindacati concertativi, che davanti ai lavoratori mostravano la faccia conflittuale per poi allinearsi a governi e UE sulle compatibilità economiche. Una lotta che abbiamo vinto con la grande determinazione che ci arrivava dai lavoratori e con la perseveranza derivata dalla consapevolezza che era una lotta giusta.
I lavoratori sapranno distinguere tra chi era al loro fianco nelle innumerevoli manifestazioni in piazza, davanti al ministero del lavoro, al Ministero della Funzione Pubblica, davanti al Parlamento, all’Anci, etc. e chi invece oggi si presenta con la faccia di bronzo a rivendicarsi le lotte degli altri.
Quello che ci interessa adesso è far sì che la stabilizzazione si concretizzi, per questo stiamo lavorando affinché il Governo compia tutti gli atti formali necessari per consentire ai sindaci di procedere all’assunzione di tutti gli LSU e per estendere anche agli enti non utilizzatori la possibilità di assumere gli LSU/LPU.
Noi non molliamo mai, neanche ora che il traguardo sembra raggiunto.
E non molleremo fino a quando l’ultimo LSU/LPU sarà stabilizzato.