Nell’Italia del governo dei “migliori” i lavoratori continuano a morire. USB: introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Venerdì 6 presidio a Viterbo
Nonostante il lockdown, dall’inizio dell’anno a oggi i lavoratori morti di lavoro sono il 20% in più rispetto allo scorso anno. Se si muore perché inghiottiti da un macchinario, o travolti lungo la strada mentre si ritorna da 12 ore di fatica nei campi o soffocati dal caldo mentre si distribuiscono volantini pubblicitari, o travolti da un trattore mentre si lavora la terra, si è sempre uccisi dal meccanismo datoriale di sfruttamento. Un sistema, che attraverso leggi, contratti e accordi al ribasso, fra cui lo sblocco dei licenziamenti, obbliga a rinunciare ai propri diritti e costringe a ritmi frenetici e disumani, a salari bassi e alla mancanza di sicurezza.
Gli infortuni e le malattie professionali, spesso invalidanti per l’intera vita, non sono dovuti infatti alla negligenza dei lavoratori o alla probabilità che comunque un incidente possa accadere:s ono la conseguenza diretta del clima di sfruttamento e precarietà.
USB torna in piazza a Viterbo nella giornata del 6 agosto per sensibilizzare sulla strage di lavoratori che muoiono ogni giorno perché sottoposti a carichi eccessivi, mancanza di sicurezza e turni estenuanti. Non esistono incidenti: nei luoghi di lavoro un infortunio o lo sviluppo di una malattia professionale sono la conseguenza diretta del clima di sfruttamento e mancanza di sicurezza imposto dalle aziende. Da un lato la precarietà, l’allungamento dei turni e dei ritmi; dall’altro la riduzione degli investimenti per gli enti ispettivi.
Un’azienda ha, in media, la probabilità di ricevere un controllo a campione ogni 20 anni. Tutto allora deve partire dalla denuncia dei lavoratori. La data del 6 agosto non è stata scelta a caso. Nel 2018, 16 lavoratori agricoli sono stati uccisi in appena 48 ore. Tornavano, stipati su furgoni, senza alcuna misura di sicurezza, da una giornata di lavoro sotto il sole per pochi euro, quando due tir li hanno travolti. In quell’occasione e l’anno successivo, anche USB Viterbo è scesa in piazza, esortando governo e istituzioni locali a impegnarsi concretamente in difesa dei diritti e della sicurezza di tutti i lavoratori.
Denunce sempre più difficili, visto il clima di precarietà e le assunzioni effettuate per lo più tramite agenzie interinali con il sistema degli appalti al massimo ribasso. Un ricorso continuo alla flessibilità e a contratti precari. Nella Tuscia sono raddoppiati i part time involontari. Lo stratagemma padronale per fare ancora più profitto sui lavoratori è assumere con l’inquadramento più basso per poi adibire i lavoratori a mansioni specializzate, senza formazione e senza sicurezza. A Viterbo e provincia le nuove assunzioni di questo tipo riguardano addetti alle vendite, camerieri e baristi, badanti e braccianti. Il 70% dei contratti irregolari grava nei settori del commercio, dell’agricoltura e del turismo.
La diffusione generalizzata di queste forme di cattivo lavoro ha un effetto primario sulla sicurezza. I lavoratori precari, infatti, vengono minacciati di licenziamento se denunciano o lamentano carenze nella sicurezza. Eppure si parla pochissimo dei lavoratori, solo il tempo della ribalta mediatica e delle interviste e poi torna il silenzio, quasi come se si dovesse ringraziare di lavorare, di “soffrire”. Parlare oggi di salute e sicurezza significa affrontare la parte più dura dello sfruttamento, il profitto infatti passa sulle vite dei lavoratori
Come USB ribaltiamo totalmente questo messaggio, siamo noi che con il nostro lavoro facciamo un favore alle aziende, permettendo il prosieguo della produzione e della vendita. Non vogliamo favori, vogliamo il rispetto dei nostri diritti e della nostra dignità, altrimenti non lavoriamo.
6 Agosto Piazza Repubblica, ore 18:00, Viterbo
Intervengono
Luca Paolocci, Federazione USB Viterbo
Yacouba Saganogo, USB Migranti
Stefano de Angelis, USB Lavoro agricolo
Durante l’iniziativa, è prevista una performance dell’attore teatrale Pietro Benedetti, da sempre al fianco dei lavoratori ed in difesa dei loro diritti.
USB Viterbo