Racconto di una giornata di sciopero

Roma -

Cronaca della manifestazione vista da un collega di Torino

 

 

 

 

 

Mi chiamo Maurizio, sono un giovane Vigile di Torino con quasi otto anni di servizio e venerdì scorso, 7 Novembre, ho deciso di partecipare alla manifestazione di Milano.

Alla partenza ho provato subito un po’ di delusione: allo spaccio del comando tutti incavolati con il governo (ladro) con l’amministrazione (sorda e cieca); ma poi a dimostrare la rabbia solo in una ventina (…proprio pochini per un comando come Torino con oltre 600 operativi).

Il mio primo pensiero: “domani scriverò peste e corna contro chi non c’era”; inizierò la mia lettera dicendo: “Ogni rivoluzione nasce da un profondo disagio”, nei pompieri nessuno ha voglia di fare una rivoluzione allora non c’è disagio …

Poi stamattina mi sono detto: “ma perché criticare chi non c’era? Il merito va ai presenti, non agli assenti”.

Così ho pensato di raccontare la mia giornata di sciopero a chi non ha potuto/voluto rallentare la sua fretta per fare qualcosa di diverso.

Ritrovo in centrale ore 8, qualche battutaccia da parte degli iscritti a CISL e UIL… va beh… ognuno può pensarla a modo suo. Sul bus ci siamo tutti, “si va, no no, aspetta aspetta manca ancora Guido sta arrivando, il tram era in ritardo”.

In C.so Marconi dobbiamo trovarci con persone di altre categorie (un infermiere, una signora che strilla che siamo in ritardo, due ragazze scappate da una comune del ’68, Luigi e qualche persona normale).

E intanto continua a piovere….. “governo ladro…”

Finalmente direzione Milano? No! Dobbiamo ancora passare a recuperare tre compagni in C.so G. Cesare. Passiamo dietro al distaccamento di Stura e via! Alle 9 passate imbocchiamo l’autostrada.

Luigi parlando a non so bene chi, dice: “Stiamo arrivando, una ventina di minuti e saremo li! Aspettateci”… ma noi eravamo ancora a Novara!

A Milano arriviamo ovviamente in ritardo; il corteo è già iniziato.

Rincorriamo la testa del serpentone dove dovrebbero esserci altri colleghi; e qui il primo grande stupore: tanti tanti tanti colleghi… non avevo mai visto tanti pompieri tutti insieme!

Pacche sulle spalle incontrando colleghi che erano stati a Torino o con cui abbiamo fatto qualche corso insieme e che non vedevo da un sacco di tempo.

Risalgo ancora il serpentone e…altra sorpresa!!!!! Gli elicotteristi (un nutrito gruppo era di Caselle) con un “modellino” di elicottero delle dimensioni di una vettura.

Tanto colore, un collega con un cartellone con disegnato un panda con il nostro elmo con sotto scritto: “VVF UNA RAZZA IN ESTINZIONE!”; davanti alle telecamere si sono accesi fumogeni blu ed arancioni e la gente che sui marciapiedi rallenta il passo, legge gli striscioni, ci guarda stupita; un’anziana signora che ci grida: “Bravi!”, sotto l’università i balconi pieni di ragazze che ci sorridono e ci salutano, i fotografi che finalmente fotografano la nostra rabbia gioiosa…Quante emozioni!!

Siamo quasi in piazza Duomo, i fischietti stridulano il loro lamento e in una delle vie laterali un gruppo di carabinieri in tenuta antisommossa ci scruta preoccupato, e tutti noi a guardarli con aria triste… poveretti sono proprio dal lato sbagliato della barricata…La domanda sorge spontanea: “ma loro sono nel comparto sicurezza?”… mah, non mi pare, non so bene…e via si prosegue.

P.za Duomo!!! fine della manifestazione. La Madonnina ci guarda dall’alto del Duomo, la polizia schierata davanti al MCDonald’s ci scruta preoccupata… e noi?…noi con le facce tese nella disperata ricerca di un bagno! La prostata di Walter conferma e ci viene spontaneo dirgli: “è ora che tu vada in pensione…non puoi aspettare i 60 anni!” ma subito dopo penso “ ma il dopo Walter come sarà?”

Per il rientro, ritrovo in P.za Cairoli, qualche foto di gruppo come quando si era in gita con la scuola, ma la giornata non è ancora finita, c’è ancora tempo per ridere un po’ nel viaggio di ritorno raccontando le solite pompierate, poco costruttive per l’immagine del Corpo, ma toccasana per lo spirito.

Arrivo in centrale ore 18: è tardi!!! La doccia…e poi di nuovo nel solito tran tran, il turno B fa la notte, tutti gli altri a casa.

Prima di addormentarmi ripenso alle ore trascorse…una buona giornata, ho espresso il mio dissenso per lo stato attuale delle cose, ho ritrovato colleghi ed amici che da tempo non vedevo, mi sono sentito VIVO…un unico rammarico…quanti colleghi che hanno avuto una giornata triste e uggiosa come il tempo di Torino, ci avrebbero guadagnato se ci fossero stati…?

Ciao e Grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare in fondo a questa lettera ed arrivederci alla prossima manifestazione.

Maurizio Montaldo