Regione Lazio e piano di rientro: L'AVEVAMO DETTO!

Roma -

LA RDB/CUB, CON I LIBRI BIANCHI SUGLI APPALTI FACILI IN SANITA’ AVEVA GIA’ DIMOSTRATO IL FALLIMENTO DEL PIANO DI RIENTRO DAL DEFICIT COSTRUITO SULLA PELLE DEI LAVORATORI E DEGLI UTENTI

Delle innumerevoli voci che avrebbero dovuto ridurre la spesa di 788 ml di Euro nel 2007, il blocco delle assunzioni e la chiusura di 1500 posti letto erano i tagli principali sui quali la Regione aveva scommesso per ridurre il deficit e si sono rivelati, per ammissione dello stesso Assessore alla Sanità, un vero fallimento.


Scarsi i risultati dal risparmio della farmaceutica (12%) e pressoché nulli quelli della riduzione della sanità privata – accreditata – convenzionata, se non una levata di scudi dei laboratori convenzionati che hanno sospeso il servizio, riversando i cittadini (soprattutto gli esenti) nelle ridotte e disorganizzate strutture pubbliche – a dimostrazione che il privato non è ausilio del pubblico ma lo sostituisce pesantemente.


Oggi, di fronte ad ipotesi di commissariamento dell’Assessorato alla Sanità, ASL Unica o Area Vasta, e mentre la finanziaria nazionale prevede riduzioni di IRPEF e IRAP, la Regione Lazio si appresta ad alzare al massimo le aliquote di queste tasse, pur sapendo che il risparmio non andrà oltre il 30%,  per poi scoprire ulteriori ammanchi (l’ultimo supera i 400 ml di Euro) che solo il consueto intervento del Governo riuscirà a ridurre sensibilmente.

EPPURE L’AVEVAMO DETTO!

SOLO UN INTERVENTO IMPORTANTE SU APPALTI ED ESTERNALIZZAZIONI AVREBBE RIDOTTO SIGNIFICATIVAMENTE IL DEFICIT.



    Mentre la magistratura contabile e quella penale indagano sugli appalti del S. Camillo-Forlanini, sullo scandalo delle sale Operatorie del Santo Spirito e sull’Appalto Telecom della ASL RM/B –  tutti dettagliatamente  denunciati nei Libri Bianchi della RdB/CUB –  la Giunta Marrazzo – dichiara Sabino Venezia della RdB sanità - ha scelto di risparmiare a carico delle categorie più deboli, lavoratori ed utenti, invece di  intervenire in modo strutturale sugli appalti delle ASL, così da restituire alla Regione il ruolo di forte controllo che sarebbe tenuta ad esercitare e per sottrarre, una volta per tutte, le Aziende Sanitarie allo strapotere dei Direttori Generali che hanno speso oltre il 60% dei bilanci per acquistare servizi dai privati.



    Nel frattempo, mentre si tagliano i posti letto e aumentano le liste di attesa, fioriscono in tutte le ASL della Regione appalti milionari per la creazione di strutture a pagamento in regime di intramoenia.

 


    
La RdB/CUB ha dichiarato lo stato di agitazione del personale della sanità regionale, attivando mobilitazioni nelle maggiori aziende del territorio ed ha già avviato le procedure di conciliazione per la proclamazione dello sciopero regionale contro il blocco delle assunzioni, il congelamento dei fondi contrattuali, il taglio dei posti letto e la chiusura degli ospedali, per la stabilizzazione dei lavoratori precari ed esternalizzati, il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’eliminazione delle liste di attesa.

 

 

 

 

 


2 ottobre 2007 - Omniroma

OMNIROMA SANITÀ/ RDB-CUB DICHIARA STATO AGITAZIONE DEL PERSONALE

(OMNIROMA) Roma, 02 ott - La Rdb-Cub, riferisce una nota del sindacato, «ha dichiarato lo stato di agitazione del personale della sanità regionale, attivando mobilitazioni nelle maggiori aziende del territorio ed ha già avviato le procedure di conciliazione per la proclamazione dello sciopero regionale contro il blocco delle assunzioni, il congelamento dei fondi contrattuali, il taglio dei posti letto e la chiusura degli ospedali, per la stabilizzazione dei lavoratori precari ed esternalizzati, il miglioramento delle condizioni di lavoro e l'eliminazione delle liste di attesa». «Delle innumerevoli voci che avrebbero dovuto ridurre la spesa di 788 milioni nel 2007 - si legge nel comunicato Rdb-Cub - il blocco delle assunzioni e la chiusura di 1500 posti letto erano i tagli principali sui quali la Regione aveva scommesso per ridurre il deficit e si sono rivelati, per ammissione dello stesso assessore alla Sanità, un vero fallimento. Scarsi i risultati dal risparmio della farmaceutica (12%) e pressoché nulli quelli della riduzione della sanità privata - accreditata - convenzionata, se non una levata di scudi dei laboratori convenzionati che hanno sospeso il servizio, riversando i cittadini (soprattutto gli esenti) nelle ridotte e disorganizzate strutture pubbliche - a dimostrazione che il privato non è ausilio del pubblico ma lo sostituisce pesantemente. Oggi, di fronte ad ipotesi di commissariamento dell'Assessorato alla Sanità, Asl Unica o Area Vasta, e mentre la finanziaria nazionale prevede riduzioni di Irpef e Irap, la Regione Lazio si appresta ad alzare al massimo le aliquote di queste tasse, pur sapendo che il risparmio non andrà oltre il 30%, per poi scoprire ulteriori ammanchi (l'ultimo supera i 400 milioni) che solo il consueto intervento del Governo riuscirà a ridurre sensibilmente». «Mentre la magistratura contabile e quella penale indagano sugli appalti del S. Camillo-Forlanini, sullo scandalo delle sale Operatorie del Santo Spirito e sull'Appalto Telecom della Asl RmB - tutti dettagliatamente denunciati nei Libri Bianchi della Rdb-Cub - dichiara Sabino Venezia della Rdb sanità - la Giunta Marrazzo ha scelto di risparmiare a carico delle categorie più deboli, lavoratori ed utenti, invece di intervenire in modo strutturale sugli appalti delle Asl, così da restituire alla Regione il ruolo di forte controllo che sarebbe tenuta ad esercitare e per sottrarre, una volta per tutte, le Aziende Sanitarie allo strapotere dei Direttori Generali che hanno speso oltre il 60% dei bilanci per acquistare servizi dai privati. Nel frattempo, mentre si tagliano i posti letto e aumentano le liste di attesa, fioriscono in tutte le Asl della Regione appalti milionari per la creazione di strutture a pagamento in regime di intramoenia».