TRA "RIGORE" E MAL DI PANCIA LA SOSTANZA DI UNA FINANZIARIA ... "PRECARIA"

Roma -

Il governo Prodi come quello Berlusconi.?

Ancora tagli su Sanità, Scuola, Enti Locali, pensioni e Pubblico Impiego!

I precari ancora in attesa di una soluzione che non si vuol trovare.

E l’Università?  Al collasso!

Il 31 agosto il Consiglio dei Ministeri ha iniziato a scrivere la proposta di legge finanziaria 2007 da presentare entro il 30 settembre al Parlamento.

Sull’azione del governo è pesato il richiamo della UE che sembra non aver gradito una riduzione a 30 MLD della manovra (dai 35 originari) dato in pasto alla sinistra del governo dopo l’annuncio del buon andamento (anzi… l’exploit) delle entrate e nonostante la “fermezza”con cui è stata liquidata la richiesta di diluire in due anni la manovra.

            Sull’una e l’altra questione registriamo la critica della sinistra di governo e quella dei sindacati confederali che, sempre più in imbarazzo, non sanno come giustificare ai loro elettori e ai loro iscritti una sostanziale continuità dell’azione di governo con le finanziarie dei tagli al welfare state e ai diritti dei lavoratori, ovvero le stesse politiche contro cui erano stati mobilitati più volte, durante la precedente legislatura, e per cui erano stati chiamati a sostenere con il voto la cacciata di Berlusconi dal governo.

D’altra parte, come spiegare a cittadini e lavoratori l’appoggio incondizionato ad un governo - infarcito dagli stessi confederali (15 tra ministri, sottosegretari, e Presidenti di Camera e Senato…) - quando, dopo 5 anni di proteste contro i tagli berlusconiani a Sanità, Scuola, Enti Locali, Pensioni, Pubblico Impiego, il governo Prodi  si appresta a risanare i conti pubblici tagliando pesantemente proprio su Sanità, Enti Locali, Pensioni, Pubblico Impiego ....?

Evitiamo accuratamente di farci coinvolgere in un “dibattito” viziato dagli interessi di bottega di chi vi partecipa (sui media) e andiamo al concreto di quanto trapela ufficiosamente (dai palazzi governativi) nel dettaglio su incentivi e tagli:

PUBBLICO IMPIEGO. Tagli per 4 miliardi  (su consulenze, Scuola, fondi per i rinnovi contrattuali, blocco del turn over e della contrattazione integrativa).

Per un eventuale moderato “sblocco” del turn over annunciato dal ministro Damiano – e salutato con gli osanna di CGIL – si prevederebbe l’assunzione di un solo lavoratore ogni 4 in uscita.

Una cifra di gran lunga inferiore a quanto già censito con gli attuali 600.000 precari di  Pubblico Impiego e Scuola.

PENSIONI. Seppure la discussione relativa sembra sia uscita dai provvedimenti collegati alla Finanziaria, le intenzioni si concentrano sull’elevamento a 60 anni, a partire dal 2008, e disincentivi per coloro che osassero richiedere il pensionamento con 58 anni di età anagrafica e 35 anni di lavoro.  I risparmi previsti sono insignificanti e di là nel tempo (tra 200 e 500 milioni di euro).  Aumento della quota previdenziale per i precari, unificazione dei trattamenti con quelli privati.

ENTI LOCALI. Altri  2 miliardi  di tagli per mancato trasferimento dei fondi.

SANITA’. Taglio di  10 miliardi (attraverso riduzioni delle prestazioni diagnostiche e chirurgiche e dei posti letto, e l’introduzione dei ticket per i ricoveri ospedalieri).

UNIVERSITA’.  Riduzione del 10% dei fondi per servizi intermedi.

Naturalmente ci sono anche altri provvedimenti a nostro avviso interessanti e, in apparenza, più “equi” per le loro caratteristiche redistributive.

Peccato che la demagogia prevalga nettamente sulle buone intenzioni…

Li citiamo, in ogni caso, per imparzialità e per stimolare una discussione critica sul merito.

Alcuni, tuttavia, ci appaiono fin da subito ambigui nella loro formulazione.

Il cuneo fiscale è tra questi.

RENDITE. Tassazione al 20% su rendite finanziarie da titoli e conti correnti.

IRPEF E FISCAL DRAG. Allo studio ipotesi di interventi alternativi tra loro: o attraverso la riduzione al 20% della prima aliquota, oggi al 23%  - per i redditi fino a 26.000 euro annui lordi -; oppure attraverso la totale o parziale restituzione del Fiscal Drag.

ONERI IMPROPRI E IRAP. Ipotesi di trasferimento alla fiscalità generale (tasse) gli oneri oggi a carico di lavoratori e imprese (malattia, maternità, indennità di disoccupazione, lotta alla TBC, la C.I.G. e la mobilità),  o anche della deducibilità degli “oneri impropri” (che pesano per il 3% sul salario complessivo) dall’Irap.

CUNEO FISCALE. Riduzione di 5 punti della tassazione sui salari (di cui 3 andrebbero a favore delle imprese, e 2 a favore dei lavoratori).

 

Tra le grida di chi annuncia di non voler recedere dalla politica di “rigore e sacrifici” e chi – giusto a parole – annuncia una dura critica (che di opposizione manco a parlarne…), gli unici soggetti ancora assenti dalla scena sono gli stessi lavoratori.

Ed in tanti, troppi, stanno già provvedendo ad un’opera di cloroformizzazione tesa a scongiurare un loro pericoloso protagonismo.

Noi sappiamo, tuttavia, che alcune importanti misure per restituire fiducia ai lavoratori, oltre che per rilanciare il ruolo di Servizio Pubblico e Sociale della Pubblica Amministrazione,  passano attraverso atti che un governo – votato da quegli stessi lavoratori – ha il dovere di mettere finalmente in pratica.

Il primo di questi atti è l’ASSUNZIONE di TUTTI i LAVORATORI PRECARI che, sotto varie forme e tipologie contrattuali,già  lavorano per la Pubblica Amministrazione.

La stessa assunzione a TEMPO INDETERMINATO è peraltro più che compatibile con le stesse indicazioni, vincoli e preoccupazioni finanziarie, poiché NON comporta l’aggravio di spese, trattandosi infatti di lavoratori già presenti sui bilanci dello Stato.

L’Università, in questo contesto, spicca per la sua particolare condizione: il primo settore di Pubblico Impiego ad essere precarizzato, ed oggi quello col più alto e variegato numero di lavoratori precari!                      Una situazione ormai insostenibile e prossima al collasso!

Cambiare è comunque possibile, basta volerlo davvero.

Chiediamo dunque al Governo di manifestare una vera politica rivolta ai lavoratori e non sempre e solo subordinata agli interessi delle imprese e degli organismi e potentati finanziari internazionali.

 

Per  tracciare fin da subito un percorso di restituzione di dignità ai lavoratori

Per sostenere efficacemente la proposta di legge per l’ASSUNZIONE di tutti i lavoratori precari del Pubblico Impiego.

Partecipiamo in massa allo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE

dei LAVORATORI PRECARI

IL 6 OTTOBRE 

 

con MANIFESTAZIONE NAZIONALE a ROMA