Tragedia aeroportuale di Linate

Milano -

Comunicato del 20 febbraio a cura del coordinamento provinciale RdB di Milano sulle dichiarazioni rilasciate dell'Ispettore Capo dei VVF

“E QUEI CHE ME COMANDA I SE UNA BRUTA BANDA”

 

Questo, ricordando i versi di una famosa canzone reggae, viene da pensare ad uno qualsiasi dei vigili del fuoco di Milano che hanno operato, con orgoglio e commozione, nel terribile incidente avvenuto lo scorso 8 ottobre 2001.

Cos’altro infatti pensare delle sconcertanti frasi virgolettate, quindi reali, attribuite da un quotidiano nazionale all’imperturbabile Ispettore Generale Capo (!!!) Alberto D’Errico. Dichiarazioni con cui lo Stesso dimostra di conoscere poco e male la realtà di quanto accaduto.

Non ci perderemo in dotti approfondimenti atti a dimostrare l’alto grado di professionalità espresso in quel terribile intervento: è già stato fatto nelle conferenza stampa tenutasi nella giornata di ieri dalle RSU del Comando. Lo stesso Comandante VV.F. di Milano Ing. Dario D’Ambrosio ha ripetutamente confermato la bontà dell’intervento ed il rispetto dei tempi delle normative ICAO.

Viene perciò da chiedersi se l’Ispettore Generale Capo abbia letto la relazione dell’intervento inviata dal Comando di Milano e, se sì, perché non abbia spiegato alla Commissione incaricata che il personale VV.F. aeroportuale non avrebbe potuto accorgersi dell'impatto, in quanto dislocato a più di un chilometro dal crash.

Ci si chiede inoltre come abbia potuto parlare di un possibile ritardo, mai avvenuto nei fatti, dovuto al cambio del personale che, da circa 25 anni, avviene alle 8.00, quindi ben prima dell’incidente in oggetto.

Siamo invece convinti di una cosa: nessuno, ma proprio nessuno, dovrebbe avere il potere, per confusione o che altro, di dare a pensare che i vigili del fuoco di Milano non abbiano, in quel frangente, operato con lo standard dell’eccellenza che da sempre, in rapporto ai mezzi ed organico a disposizione, li contraddistingue. Noi abbiamo visto colleghi provatissimi dalla fatica e dall’emozione di quella tragedia di dimensioni assolute.

Siamo anche convinti che nessuno dovrebbe, per superficialità o che altro, aggravare lo stato di prostrazione dei poveri parenti delle vittime, che da questa immane disgrazia hanno avuto la vita cambiata per sempre.

Ci permettiamo, per chiudere un pensiero maligno dettato dall’esperienza: non è che certe fughe di notizie, diffuse artatamente, abbiano lo scopo di arrivare alla sempiterna morale italica del …tutti colpevoli….tutti innocenti?

Meditate cari colleghi….meditate….

 

IN ALLEGATO ARTICOLO DI GIORNALE