VERTENZA CRI: QUALCHE RIFLESSIONE…

Roma -

Dalle agenzie di stampa che commentano l’incontro avvenuto la settimana scorsa tra il Presidente della CRI, Massimo Barra, ed il Ministro della Salute, Livia Turco, emerge con chiarezza come l’attuale profonda crisi della CRI sia frutto di evidenti errori della passata gestione e delle iniziative non cogenti del precedente Governo.
Un’analisi che ci sentiamo di condividere anche se, finora, non ci è stato dato modo di conoscere l’entità di tali errori, né di verificarne la gravità.
Ciò che francamente invece ci preoccupa è che per uscire da questa crisi si solleciti una presa in carico di responsabilità che dovrebbe riguardare, primi tra tutti, i lavoratori e le maestranze dell’Ente.
A tale riguardo ci preme sottolineare, come il Presidente Barra dovrebbe ben sapere, che i lavoratori della CRI, proprio perché consci di rappresentare sul campo, in Italia e all’estero, l’immagine di una realtà che onora il Paese, hanno sempre svolto il loro dovere con coscienza e professionalità, consentendo nei fatti alla CRI di assolvere pienamente il proprio ruolo sociale di straordinaria rilevanza.
Tutto questo nonostante oltre la metà di essi (2500 a fronte di 1800 lavoratori fissi) lavorassero e continuino a lavorare con contratti a tempo determinato senza alcuna certezza di mantenimento del posto di lavoro.
Tutto questo senza percepire buona parte del salario accessorio pattuito nei contratti integrativi aziendali con gli accordi tra Amministrazione e sindacati.
Tutto questo mentre altri, profumatamente pagati dall’Ente fino a solo pochi giorni fa, si trastullavano allegramente con le "modelle russe"!
Quello che ci avrebbe fatto piacere leggere a seguito dell’incontro tra Barra e il Ministro Turco, sarebbe stato un sincero ringraziamento a quel personale fisso e precario che, spesso senza indicazioni sicure, ha mandato avanti l’Ente in tutti questi anni, ed un impegno serio e solenne a difendere la natura pubblica della Croce Rossa.
Di questo invece probabilmente non si è parlato…
Ma proprio su questo terreno la RdB-CUB è impegnata con tutte le proprie forze, per restituire a tutti i dipendenti della CRI la dignità derivante dall’assolvere quotidianamente con il proprio lavoro un ruolo di estrema e delicata rilevanza e l’orgoglio di far parte di un Ente che ha fatto la storia del nostro Paese.