VOTAZIONI CUN: IRREGOLARITA' AL FEDERICO II ?

Roma -

Ci giunge notizia che nel seggio elettorale situato presso il Policlinico dell’Università di Napoli Federico II le operazioni di voto, segnatamente quelle relative al personale tecnico amministrativo, siano “inquinate”  dalla continua e reiterata presenza di rappresentanti sindacali che, fruendo del loro ruolo di membri della commissione elettorale, indirizzino o suggeriscano il voto quando non addirittura votino in vece degli stessi lavoratori.

    Si approfitterebbe della complessità del voto elettronico per proporsi come “aiutanti” sul campo per il personale in difficoltà e, al momento dell’indicazione della preferenza del candidato, si indicherebbe la persona appartenente allo stesso sindacato dell’improvvisato “aiutante”.

    Giudichiamo gravissimo, qualora accertato, questo comportamento e lo riteniamo lesivo del diritto alla trasparenza, alla privacy, alla segretezza del voto – palesemente infranta -, nonché alla libera espressione della volontà di voto dei colleghi universitari napoletani.

    Vogliamo inoltre rammentare che lo stesso sistema di voto elettronico, gestito dal CINECA di Bologna, è stato già oggetto di scandalo in occasione dell’elezione del Rettore dell’Università di Firenze, nella primavera di questo stesso anno. Anche in quell’occasione il sistema elettronico non ha garantito le necessarie condizioni di segretezza.
Il primo voto fu così annullato e si dovette tornare al più vecchio e più affidabile metodo di votazione su scheda cartacea.

    Quanto segnalatoci dall’ateneo napoletano, qualora fosse acclarato il comportamento così “disinvolto” della commissione elettorale, confermerebbe i dubbi e le perplessità che già prima dell’inizio del voto erano presenti circa il possibile “inquinamento”  di questa importante tornata elettorale che, è utile ricordare, avviene dopo ben 8 anni di mancato rinnovo.

    RdB, presente alla competizione elettorale con la sua candidata Antonella ZAGO, nel segnalare il fatto agli organi competenti, valuterà l’ipotesi di richiesta di annullamento della votazioni in quelle sedi, come appunto l’ateneo Federico II, ove si fossero riscontrati comportamenti scorretti.