Cervia: "come volevasi dimostrare"

Ravenna -

Pubblichiamo la nota inviata al dirigente vvf alla asl medicina del lavoro, al sindaco e ai lavoratori

 

Oggetto: sicurezza e salubrità dell’ambiente di lavoro sede provvisoria di Savio, Via Martiri Focaccia.

 

La scrivente O.S., su sollecitazione di alcuni Lavoratori, ha effettuato un sopralluogo nella sede provvisoria di Savio, al fine di prendere visione della oggettiva precarietà delle condizioni degli ambienti. Il Comando e il Comune di Cervia, avevano assicurato che gli ambienti sarebbero stati resi “vivibili” con una serie di interventi sia pur minimi prima dell’ insediamento dei Lavoratori.

Come spesso è accaduto in passato, dopo le promesse tese a raggiungere i propri scopi, l’Amministrazione non ha mantenuto gli impegni.

Durante la visita abbiamo potuto accertare che il cortile esterno è praticamente un cantiere aperto; manca un idrante per il riempimento dell’APS; il fondo del piazzale è sconnesso e pericoloso nel raggiungere i mezzi di soccorso correndo; il cortile manca di una idonea recinzione e chiunque può avere accesso liberamente; gli ambienti appaiono fin troppo “spaziosi” e stante le condizioni degli infissi, si tratterà di verificare con la stagione invernale, se la temperatura sarà confortevole; gli impianti di amplificazione sono assenti, e i cablaggi del centralino sono “volanti” (manca per ora anche una linea telefonica fissa!); la cucina manca di allacciamento gas ed il personale si vede costretto ad usare un misero forellino elettrico; la puzza degli scarichi fognari invade gli ambienti, a volte in maniera nauseante; i servizi igienici e le docce appaiono insufficienti. Queste alcune delle cose che abbiamo potuto confutare.

Ma la cosa che più salta agli occhi è che abbiamo visto riposti nello stesso ambiente, gli armadietti del personale in promiscuità con gli indumenti e i DPI da intervento; la APS 160 è un rottame e non ha la possibilità di generare schiuma in pompa!

Alla luce di tutto questo, chiediamo se il RSPP abbia formulato un parere sulla idoneità di questa sede, se abbia già effettuato una analisi dei rischi ed eventualmente se sia a disposizione dei Lavoratori e delle OO.SS.un piano di emergenza.

Stante le oggettive difficoltà organizzative dovute alla carenza di organico, ribadiamo la nostra contrarietà a mantenere attiva la sede di Savio, perché questo sta pesando sulla sicurezza dei pompieri, attraverso l’aumento dei carichi di lavoro. Alcuni colleghi hanno lavorato senza il rispetto del giusto intervallo tra i turni.

Chiediamo, al contrario, che i Sig. Capi Turno siano messi nelle condizioni di poter organizzare al meglio il servizio di soccorso, facendo partire l’eventuale squadra da dislocare a Savio, solo successivamente al cambio turno e non mezz’ora prima come accade attualmente.

Sottolineiamo che a tutto questo si deve aggiungere che è stato proclamato lo stato di agitazione della categoria, visto che ancora oggi, a nove mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, il nuovo contratto non è esigibile né nella parte economica né in quella normativa. I Lavoratori sono stanchi di questi continui soprusi. Distinti saluti.