Comunicato stampa della Confederazione Unitaria di Base

Milano -

Mercoledì 20 marzo riunione nazionale delle organizzazioni sindacali di base per decidere nuove iniziative di lotta

 

 

Le iniziative di lotta contro le modifiche all’art.18 sono inadeguate se contemporaneamente non si contrasta tutta la politica antisociale del governo, la guerra, e non si abbandona la concertazione che è stata ed è il brodo di coltura delle politiche liberiste.

Servono praticamente a niente le roboanti dichiarazioni e le iniziative di lotta di cgil-cisl-uil contro il governo per le modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori se contemporaneamente non si abbandona la politica concertativa sugli altri provvedimenti del Governo altrettanto devastanti sul piano sociale.

L’affondo di oggi del Governo trova le sue radici nel contesto di precarizzazione del lavoro e dei suoi diritti derivante dalle politiche concertative attuate da cgil cisl uil con i precedenti governi e con il padronato.

Più volte abbiamo visto apparati sindacali e politici a corto di consenso stimolare e cavalcare lo scontro sociale semplicemente per rilanciare il loro ruolo.

Oggi questo rischio può essere scongiurato se i lavoratori continueranno a sostenere gli scioperi e le manifestazioni del sindacalismo di base che propone obiettivi sicuramente alternativi alle politiche antisociali del governo, che si oppone non da oggi alla precarizzazione, alla guerra, allo smantellamento della scuola pubblica , della previdenza e della sanità, allo scippo, chiesto da cgil cisl uil, del tfr a favore dei fondi pensione, alle privatizzazioni , alla concertazione e che rivendica salari europei.

Mercoledì 20 Marzo, con le altre organizzazioni di base, decideremo le iniziative di lotta adeguate a sostenere questi obbiettivi dando continuità allo sciopero generale del 15 febbraio.

Le politiche liberiste non sono sostenute solo dal Governo Berlusconi e da Confindustria e richiedono la messa in campo di proposte di contrasto credibili e sostenute da organizzazioni non compromesse con tali politiche, con iniziative di mobilitazione di medio lungo periodo. Chi oggi lascia intendere che ci sono le condizioni per una spallata in realtà si appresta a ritornare al tavolo della concertazione.