CROCE ROSSA ITALIANA RDB-CUB: GLI SPERPERI NON DERIVANO DAI LAVORATORI E DAL SERVIZIO

Nazionale -

Sintesi della conferenza stampa

Si  è svolta questa mattina a Roma presso il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana la conferenza stampa indetta dalle RdB-CUB sulle problematiche della CRI e la Relazione svolta dall’Ispettore del Ministero dell’Economia.Introdotta da Massimiliano Gesmini (componente del Coord. Naz. RdB-CRI) la responsabile nazionale delle RdB Pubblico Impiego, Daniela Mencarelli, ha inquadrato le problematiche della Croce Rossa nell’ambito più generale del Pubblico Impiego. "La PA è da tempo sottoposta ad un attacco mediatico che cerca di configurare i pubblici dipendenti come fannulloni e come causa del disastro finanziario dello Stato – ha detto Mencarelli – La Finanziaria in esame al Parlamento traduce questo attacco su un piano concreto di tagli, soppressioni ed esternalizzazioni. Per fare un solo esempio, le cosiddette funzioni di supporto, come i servizi informatici o quelli di gestione del personale, subiranno una riduzione del 15% e le risorse previste per la stabilizzazione dei precari di tutta la PA non saranno sufficienti nemmeno per i soli precari della CRI".

Precari che su una pianta organica di 3050 unità nella CRI ammontano ad oltre 2400 lavoratori, molti in questa condizione da almeno dieci anni, senza i quali non sarebbe possibile svolgere il servizio. "La Croce Rossa non è un caso a sé stante – ha proseguito Mencarelli – e siamo in grado di dimostrare che la stabilizzazione dei precari produrrebbe insieme sia buona occupazione che un risparmio di spesa".

 

Ha proseguito Riccardo Porretta, componente del Coord. Naz. RdB Croce Rossa. Porretta ha messo in evidenza come nella Finanziaria non sia stato inserito un provvedimento nemmeno per la proroga dei contratti precari, molti dei quali scadranno il prossimo 31 dicembre. "Considerando che molti servizi vengono svolti dalla Croce Rossa in convenzione (con Enti Locali, amministrazioni, università) e che parecchie convenzioni sono in scadenza al 31 dicembre, si rischia il requiem finale per l’Ente".

Porretta ha poi illustrato nel dettaglio le osservazioni delle RdB-CUB sulla relazione ispettiva svolta dal Ministero dell’Economia sulla CRI (vedi documento allegato), sottolineando che la Magistratura contabile svolgerà i suoi accertamenti su eventuali sperperi e distrazioni, ma questi non sono stati determinati dai lavoratori o dal servizio, quanto dal ricorso a consulenze, appalti ed esternalizzazioni. "La relazione attribuisce un grosso peso alle spese per il personale, mentre i dipendenti devono ancora ricevere il salario accessorio del 2005". Porretta ha inoltre criticato le asserzioni ispettive che addebitano alla conflittualità in corso nell’Ente il blocco delle attività: "Nonostante lo stato di agitazione, diffuso su tutto il territorio nazionale, mai ed in nessun caso sono venuti meno i servizi erogati all’utenza".Per il rafforzamento ed il rilancio nazionale del ruolo della Croce Rossa la RdB-CRI ritiene indispensabile che il Governo attribuisca alla CRI, in via esclusiva, la delega di alcune attività a livello nazionale, sia di tipo socio-sanitario ed assistenziale, che legate all’emergenza sociale, oggi invece svolte con la formula delle convenzioni. Porretta ha inoltre messo l’accento sul criterio delle gare al massimo ribasso: "Su questa base la Croce Rossa, che rispetta standard qualitativi sia del servizio che contrattuali, rischia di essere perdente rispetto a chi concorre con prezzi più bassi perché calibrato su standard inferiori".

 


29 novembre 2006 - Ansa<//strong>

CRI: RDB-CUB, IL GOVERNO INTERVENGA PER SALVARE CROCE ROSSA

ROMA - E' necessario un ''intervento politico'' da parte del governo che consenta alla Croce Rossa Italiana di ''uscire dalla situazione attuale, restituendo garanzie e certezze ai lavoratori, fissi e precari''. E' quanto ha affermato la Rdb-Cub della Cri, che oggi a Roma in una conferenza stampa ha presentato le proprie ''osservazioni'' alla relazione del ministero dell'Economia sulla verifica amministrativo-contabile effettuata presso il comitato centrale Cri. ''La magistratura contabile svolgera' i suoi accertamenti sugli eventuali sperperi e distrazioni avvenuti - hanno detto Daniela Mencarelli e Riccardo Porretta della Rdb-Cub - ma e' necessario chiarire che questi non vengono determinati dai lavoratori e dal servizio, ma semmai dal ricorso alle consulenze, appalti ed esternalizzazioni''. Il sindacato ricorda che la pianta organica autorizzata della Cri e' di oltre 3.000, ma ad oggi sono impiegati solo 1.700 dipendenti di ruolo, mentre sono 2.400 i precari, ''senza i quali sarebbe impossibile garantire lo svolgimento del servizio''. D'altra parte, rileva la Rdb-Cub, i lavoratori della Cri, ''nonostante lo stato di agitazione che li vede in lotta da oltre sei mesi a tutela dei loro diritti, non hanno mai fatto venir meno i delicati ed insostituibili servizi forniti alla comunita' con massima professionalita' e dedizione''. Altro punto sottolineato dal sindacato, ''il mancato inserimento nella finanziaria della proroga per i precari, i cui contratti scadono per la maggior parte il prossimo 31 dicembre 2006''. Una decisione che ''risulta come il requiem finale per l' ente''. In merito alla relazione, la Rdb-Cub evidenzia che il ''quadro che emerge e' quello di un ente deputato a svolgere servizi importanti e delicatissimi che, non avendo sufficiente personale volontario, cerca di far fronte alle emergenze utilizzando gli insufficienti contributi economici erogati dal Governo e cercando di sopperire alla carenza di personale dovuta al blocco delle assunzioni, destreggiandosi al meglio tra lavoratori precari, militari richiamati, convenzioni che vanno e vengono, facendo sicuramente molta confusione e mettendoci comunque parecchia disorganizzazione''. Oltre ad ''adeguare i contributi economici'', la Rdb-Cub chiede al Governo di attribuire in ''via esclusiva alcune attivita' che, per la loro importanza e delicatezza, lo Stato deve essere certo che siano svolte con la stessa perizia, competenza e professionalita' su tutto il territorio nazionale''. In pratica, vengono chieste ''soluzioni politiche'' che consentano alla Croce Rossa di ''superare l'attuale crisi e di continuare ad offrire un servizio efficace, efficiente e untuale al Paese''.


29 novembre 2006 - Adnkronos

CROCE ROSSA: RDB, SPERPERI NON DERIVANO DAI LAVORATORI
LA RAPPRESENTANZA DI BASE, PER L'ENTE SI RISCHIA IL REQUIEM FINALE

Roma - Si e' svolta questa mattina a Romapresso il Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana la conferenza stampa indetta dalle RdB-CUB sulle problematiche della Cri e la Relazione svolta dall'Ispettore del Ministero dell'Economia.Introdotta da Massimiliano Gesmini,componente del Coordinamento Nazionale RdB-CRI, la responsabile nazionale delle RdB Pubblico Impiego, Daniela Mencarelli, ha inquadrato le problematiche della Croce Rossa nell'ambito piu' generale del Pubblico Impiego. ''La PA e' da tempo sottoposta ad un attacco mediatico che cerca di configurare i pubblici dipendenti come fannulloni e come causa del disastro finanziario dello Stato - ha detto Mencarelli - La Finanziaria in esame al Parlamento traduce questo attacco su un piano concreto di tagli, soppressioni ed esternalizzazioni. Per fare un solo esempio, le cosiddette funzioni di supporto, come i servizi informatici o quelli di gestione del personale, subiranno una riduzione del 15% e le risorse previste per la stabilizzazione dei precari di tutta la PA non saranno sufficienti nemmeno per i soli precari della Cri''.
Precari che su una pianta organica di 3050 unita' nella Croce Rossa ammontano ad oltre 2400 lavoratori, molti in questa condizione da almeno dieci anni, senza i quali non sarebbe possibile svolgere il servizio. ''La Croce Rossa non e' un caso a se' stante - ha proseguito Mencarelli - e siamo in grado di dimostrare che la stabilizzazione dei precari produrrebbe insieme sia buona occupazione che un risparmio di spesa''. Riccardo Porretta, componente del Coordinamento Nazionale RdB Croce Rossa, ha messo in evidenza come nella Finanziaria non sia stato inserito un provvedimento nemmeno per la proroga dei contratti precari, molti dei quali scadranno il prossimo 31 dicembre. ''Considerando che molti servizi vengono svolti dalla Croce Rossa in convenzione (con Enti Locali, amministrazioni, universita') e che parecchie convenzioni sono in scadenza al 31 dicembre, si rischia il requiem finale per l'Ente''. Per il rafforzamento ed il rilancio nazionale del ruolo della Croce Rossa la RdB-CRI ritiene indispensabile che il Governo attribuisca alla CRI, in via esclusiva, la delega di alcune attivita' a livello nazionale, sia di tipo socio-sanitario ed assistenziale, che legate all'emergenza sociale, oggi invece svolte con la formula delle convenzioni.


30 novembre 2006 - L'Unità

Il declino della Croce Rossa
Ministero e sindacati: rischio sfascio

Roma - La Croce Rossa rischia lo sfascio. Su questo concordano la relazione ispettiva condotta dal ministero delle Finanze e le rappresentanze sindacali di base, che ieri hanno spiegato in una conferenza il declino di uno dei più importanti enti pubblici nazionali. Irregolarità e sprechi, clausole contrattuali inapplicate. Sono alcuni degli elementi in cui la Croce Rossa sembra naufragare. A cominciare dalla pianta organica, autorizzata dai ministeri competenti fino a 3.050 unità e oggi composta da sole 1.700. Con 2.400 precari che aspettano il 31 dicembre, quando molte convenzioni scadranno e con esse i contratti dei dipendenti.


30 novembre 2006 - Il Manifesto

Croce Rossa. 2400 precari su 3 mila addetti
La denuncia e la protesta

Roma - «La pubbica amministrazione è da tempo sottoposta ad un attacco mediatico che cerca di configurare i pubblici dipendenti come fannulloni e come causa del disastro finanziario dello Stato» hanno spiegato i sindacalisti della Cub-RdB in una conferenza stampa che si è trasformata in assemblea. «La Finanziaria traduce questo attacco su un piano concreto di tagli, soppressioni ed esternalizzazioni». Basta guardare il peso del precariato nella Croce rossa italiana; «su una pianta organica di 3050 unità ammontano ad oltre 2400 lavoratori, molti in questa condizione da almeno dieci anni, senza i quali non sarebbe possibile svolgere il servizio». Da segnalare il fatto che la Cri è «tenuta» al rispetto di standard di funzionamento elevati (com'è giusto), mentre altri «operatori privati» non hanno obblighi,
al punto che alcuni operano con mezzi mobili (ambulanze) dismessi dalla Croce rossa italiana per «anzianità».