Jabil si fermi. Il Ministero riconvochi subito il tavolo e individui un Advisor per una vera soluzione industriale

Roma -

La mobilitazione compatta e determinata dei lavoratori Jabil di Marcianise parla chiaro: il trasferimento coatto in TME è inaccettabile, così come le modalità ricattatorie con cui Jabil sta cercando di forzare la mano per ottenere l'uscita delle maestranze.

L’adesione totale alle mobilitazioni e il rifiuto unanime a sottoscrivere le dimissioni fintamente volontarie dimostrano che questa vertenza non può più essere affrontata con una soluzione che riteniamo disastrosa. Serve un’inversione di rotta. Queste sono le motivazioni con cui nella giornata di ieri la Rappresentanza dei lavoratori in azienda ha anche scritto una lettera direttamente al Ministro Urso.

Per USB la strada è una sola: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riconvochi immediatamente il tavolo istituzionale, pretenda da Jabil il blocco del passaggio a TME e avvii, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, un percorso trasparente e istituzionale per l’individuazione di un Advisor accreditato, a cui conferire il mandato esplicito di cercare un soggetto industriale serio, credibile e in grado di garantire continuità produttiva e occupazionale.

La dismissione del sito non è un destino inevitabile: E la politica oggi ha il dovere di intervenire per fermarla.

 

Sasha Colautti – Esecutivo Nazionale USB – Industria