La Uil spaccia fischi per fiaschi

Roma -

Dati adesione agli scioperi

 

 

Con un sistema a dir poco fraudolento, la Uil e il suo segretario scelgono i dati di adesione allo sciopero, da comunicare al popolo dei Vigili del Fuoco, come in un menù al ristorante scegliendo i piatti preferiti ma dimenticando quelli che non si ritengono gustosi, ricavando i dati da una pseudo lista ufficiale delle adesioni agli scioperi che sarebbe, a loro dire, stata fornita dall'Amministrazione.

La stessa Amministrazione, da noi interpellata, ha ribadito di non avere fornito alcun dato ufficiale, come peraltro avviene ormai per tutti gli scioperi da anni, per la incompletezza dei dati che riceve (molti comandi non forniscono alcun dato) e per il sistema di rilevazione seguito sul territorio (ogni comando fa a modo suo) non consente di effettuare delle stime attendibili.

In tutti i casi per la rilevazione dei dati si è operato con un sistema che non tiene conto della delibera della Commissione di Garanzia in vigore in base alla quale è valido come metodo il rilevamento di coloro che non hanno aderito allo sciopero, e quindi si può affermare che ben il 76,48% di tutta la categoria ha aderito allo sciopero del 21 Giugno mentre a quelli di CISL e UIL rispettivamente del 17 e 28 maggio ha aderito il 39,72 % e il 43,94 %.

Ad un esame superficiale potrebbe apparire di una certa consistenza anche l'adesione agli scioperi indetti da CISL e UIL ma a ben vedere considerato che nelle loro proclamazioni hanno esonerato (non si capisce a che titolo) tutti i giornalieri e gli amministrativi disaggregando i dati finali ne consegue che la media percentuale di adesione dei due scioperi CISL e UIL nel loro complesso non raggiunge neppure il 10,29% di adesioni.

Sbandierare tali risultati da parte della UIL è quanto meno azzardato ma non ci meraviglia più di tanto. Infatti alla UIL è prassi consolidata far prendere aria alla lingua, conoscendo gli stessi la sola pratica sindacale di mettere in giro chiacchiere senza fondamento. Una pratica che ben si associa a quella delle promesse, dei favoritismi, delle discriminazioni, delle spartizioni, dei ricatti ai nuovi assunti, delle più basse forme di clientelismo.

D'altro canto questi signori che altro sanno fare???

Solo confusione per creare disorientamento tra i lavoratori, sfruttando il caos prodotto da loro in tema di riforma, di contratto e di comparto trasformandoli in un grande minestrone, mentre in realtà sono pietanze ben distinte.

... a chi vogliono darla a bere?