Mobilità a Ravenna

Ravenna -

Risposta della RdB al dirigente intenzionato a mettere in mobilità verso i distaccamenti 5 CS, per chiudere i buchi di coloro che sono andati in pensi

Egregio Ing. Lupica,

la scellerata politica condotta a livello centrale, attraverso la subalternità Confederale di questi ultimi 10 anni di concertazione, comincia a dare segni tangibili sul territorio; questo porterà i Lavoratori a dover riflettere (unica nota positiva del contesto) su chi realmente ha tentato di salvaguardarne gli interessi di classe.

Non è mai stato avviato un serio tentativo di risoluzione del problema della carenza di organico che, alcuni anni or sono, un’illustre Ministro dell’Interno, stimò attestarsi attorno al 40%.

Si aggiunga che l’orario di lavoro è stato, giustamente ridotto a 36 ore settimanali a parità di retribuzione, ma questo ha comportato un’ulteriore contrazione delle presenze effettive.

Ultima delle “trovate” sono state le rigide tabelle di inidoneità psico-fisica, partorite dal Servizio Sanitario Nazionale del Corpo, senza tener conto che non si rimane perennemente con le “qualità” di un ventenne, ma gli acciacchi crescono con il passare degli anni. Allora sarebbe stato necessario prevedere un “ruolo logistico”, come già attuato per la componente Volontaria del CNVVF.

Paghiamo, qui ed ora, il prezzo di questa miope gestione che allontana precocemente tanto capitale Umano, ma soprattutto pagherebbero quei Lavoratori che Lei propone, dopo 17-19 anni di servizio, di mettere in mobilità per tamponare la falla.

Quali sono stati i provvedimenti dell’Amministrazione: assunzioni sempre più massicce di Personale precario a tempo determinato, taglio delle ferie programmate già con larghissimo anticipo, soppressione eventuale dei riposi compensativi e, dulcis in fundo, la promessa dell’ imminente assunzione di ben trecento vigili permanenti !

Il Personale è sottoposto, in caso di interventi rilevanti a pericolosi carichi di lavoro senza più avere la possibilità di ricevere un “avvicendamento” adeguato, con un aumento esponenziale del rischio di infortuni. Gli stessi Lavoratori sono poi “costretti”, causa l’inconsistenza dei salari, ad accedere ai servizi incentivanti (alcuni hanno superato la 64 ore di straordinario mensile!), innescando un pericoloso circolo vizioso.

Varrebbe la pena domandarsi se alla luce delle dotazioni odierne, invece di aprire “nuovi” Distaccamenti, non sia ormai inevitabile chiuderne uno di quelli già esistenti. Riteniamo ormai evidente l’insostenibilità di un’efficace organizzazione del soccorso nel comprensorio Ravennate per quanto riguarda l’ordinario; in condizioni di straordinaria entità tutto il dispositivo rischia di collassare.

Pensiamo sia inopportuno confidare e fare leva sul “buon senso” nel rinunciare a diritti sacrosanti come le ferie, o sullo stacanovismo di alcuni singoli, per mantenere un’apparente efficienza.

L’ Amministrazione centrale, il Governo, devono dare risposte esaurienti e tempestive per un significativo aumento di organico ed aprire immediatamente i tavoli per il rinnovo del contratto scaduto da 8 mesi.

La invitiamo quindi ad attivarsi a livello superiore per l’incremento di categoria del Comando di Ravenna e per l’assegnazione di un cospicuo numero di Dotazioni organiche.