Riflessioni

Vibo Valentia -

Forse una delle poche cose positive che ho, è quello di leggere attentamente anche quello che riportano e pubblicano le parti avverse

 

 

 

Oggi dopo tempo, attente letture, la manifestazione del 15 febbraio dopo il convegno di Roma ho deciso che forse era il caso di portare a conoscenza a quelle persone che ci bombardano di riviste e a quelle che leggono senza capire alcuni particolari la realtà.

 

Dalla voce del Papa del Giubileo del 2000 “Siete sempre presenti quando c’è da salvare una vita, grazie per quello che fate” dalla rivista 115 n° 28, agli encomi dichiarati di tutti i politici nei momenti diversi, alle assurdità con cui venivamo trattati (stesso n° 28) dove i colleghi giunti per la vigilanza a Tor Vergata venivano trattati peggio degli appestati da parte di quei “colleghi“ volontari.

 

Quando qualcuno dice che il volontariato è una forza importante della Nazione ma deve essere controllato e gestito dal C.N.V.V.F. e deve comportarsi da gregario e non da comprimario questo qualcuno è sempre il benvenuto.

 

Giunge aleggiando dal passato il fantomatico comparto sicurezza, che non ha alcuna analogia secondo il mio parere invece come dichiarato da altri, forse noi provvediamo a porre arresti o fermi di polizia, a controlli fiscali, a curare la detenzione dei condannati, a vigilare su flora e fauna? Noi non abbiamo alcune di queste peculiarità e lo sappiamo benissimo e non abbiamo bisogno di quel comparto per migliorare professionalmente.

 

Il fatto che a volte ci si trova a lavorare a stretto contatto con le categorie sopracitate, è oramai una norma in quanto il lavoro diventa complementare, ma non simile o analogo.

 

Nel 2001 dalla voce del congresso CISL, si pone in risalto l’insufficienza dei governi succedutisi per le misure adottate a favore dei V.V.F., ma dopo non disconoscono gli sforzi, successivamente enfatizzano la sopravvivenza del C.N.V.V.F: per averlo salvato dal renderlo braccio operativo di quella fantomatica cosa che era l’agenzia.

 

Ma collocare nel comparto sicurezza non significa allo stesso modo snaturare tutto il personale che da sempre si è distinto per l’ingegno e la capacità di adattarsi con cui ha sopperito alle carenze di uomini e mezzi? Questo non diventerebbe una amministrazione meno elastica e più burocratizzata? (vedi le nuove nomine di circa altri 95 nuovi dirigenti). Questo è uno scotto che la popolazione “noi” non può permettersi, vi domandate quante volte si è richiesto la presenza dei “colleghi” e telefonando più volte ci si è sentito rispondere che erano impegnati e bisognava attendere, questo perché si sono dovute ridurre le stazioni, i commissariati, insomma si riduce sempre sul sociale e poi quella tanto declamata autonomia gestionale proclamata dalla C.I.S.L. n°3/4 2001, quale sarà quella dei V.V.F. sotto il comparto sicurezza o l’essere autonomi e autogestirsi con propri vertici sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri. (pensate al distacco dei C.C. dall’esercito, mica so fessi)

 

Oggi abbiamo il nostro bel dipartimento, e come qualcuno molto più colto di me ha detto, dalla grande testa ma dal corpo gracile, perché alcune, diciamo le solite parti sociali hanno dovuto rincorrere e occupare quei posti dirigenziali, accordandosi precedentemente per non discutere del contratto integrativo e sapete benissimo cosa comparta il suo blocco, almeno se si fossero saputi vendere per aumentare gli organici, ma neanche quello.